Il 24 ottobre, un gruppo di Colleghi del nostro Ordine, è stato accolto all’ex Centrale Nucleare “Enrico Fermi” di Trino, per una visita tecnica dell’impianto, attualmente in fase di decommissioning.
Dopo una breve presentazioni teorica su come “funziona” una centrale nucleare come quella in cui ci si trovava, il gruppo è stato opportunamente attrezzato per l’accesso alla Zona Controllata, ovvero quella parte della complessa struttura di una centrale in cui il personale può essere esposto a radiazioni ionizzanti in dose annua controllata. Pur non essendo presente combustibile all’interno della Centrale e le operazioni di smantellamento già molto avanzate, le procedure di sicurezza per lavoratori e visitatori non sono cambiate quindi, al termine della visita, ciascuno dei partecipanti è stato sottoposto ad una scansione radiometrica per il controllo della dose di irraggiamento e di contaminazione esterna.
I tecnici di Sogin, la società pubblica incaricata dello smantellamento di tutti gli impianti nucleari italiani, ci hanno guidati in un viaggio a ritroso nel tempo in una delle più avvincenti storie di eccellenza italiana: la prima centrale nucleare costruita in Italia, in tempi da record, il più potente reattore al mondo per alcuni anni dopo il suo debutto e il record mondiale di funzionamento ininterrotto a piena potenza per ben 322 giorni.
Inutile dire che è stata un’esperienza unica ed entusiasmante per tutti quelli che hanno partecipato: non capita tutti i giorni di passeggiare sopra un reattore nucleare o specchiarsi nella piscina del combustibile esausto e poi entrare nella sala comandi (o sala manovre come viene chiamata dagli addetti ai lavori secondo la terminologia navale della originaria destinazione di questa tipologia di reattori) dalla quale, senza l’ausilio di intelligenze artificiali né di elettronica avanzata, più di 60 anni, fa l’uomo è riuscito a liberare e dominare l’energia dell’atomo.